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C1: Un derby di passione e partecipazione

Sul campo è stata un pari e patta, un derby indimenticabile, una partita evento nell’essere così dannatamente coinvolgente, sessanta minuti di pura adrenalina. La prima cartolina è sugli spalti, una festa cominciata con largo anticipo che ha lasciato tutti a bocca aperta perché un seguito così coinvolgente sarà difficile da replicare altrove. E anche stavolta è davvero il caso di dire: “giù il cappello”.

È stato un duello senza soluzione di continuità con il Padova più lesto a firmare il vantaggio con Secchieri alla prima palla utile. Un vantaggio inatteso in una gara ancora a sovranità limitata e questo paradossalmente sarà il limite del primo tempo, un Padova chiuso e accorto a difesa del vantaggio ma che fatalmente soffre la torchiatura avversaria. Una pressione che i ragazzi di mister Rodriguez puntellano con tenacia e che esalta le parate di Androni, tanto per non essere avari di complimenti. Il secondo tempo riparte con i biancoscudati meglio disposti e in contropiede racimolano più di un’occasione. Ma nel momento migliore del Padova arriva il definitivo pareggio su un penalty generosamente concesso che non difendiamo con la dovuta alacrità.

Con il senno di poi un risultato giusto non senza l’amaro e qualche rimpianto ma si sa sono punti di vista. Un risultato che non ci gratifica in termini di classifica ma che mantiene inalterati i sogni. L’ultimo ritaglio è per i nostri tifosi, una cornice d’appendere nei ricordi. Un’alchimia che salda una squadra ai valori e all’identità di un movimento. Chiudo con una citazione di Alex Zanardi: “Ci si può drogare di cose buone e una di queste è certamente lo sport”.